“La quantità di nuove tecnologie che abbiamo dovuto imparare ad adoperare negli ultimi vent’anni a detta di molti esperti non trova eguali in altre fasi della storia dell’umanità . Non abbiamo potuto accomodarci troppo a lungo su conoscenze e abitudini acquisite senza che di lì a poco qualcosa cambiasse nuovamente.
Solo per fare un esempio che sarà familiare a tutti, siamo passati nell’arco di poco più di un decennio dal floppy disk al cd, e da questo alla chiave usb e ad altri tipi di supporti portatili di memoria: ma ulteriori novità si delineano già all’orizzonte grazie alla progressiva diffusione del cloud computing, il quale ci porta a doverci confrontare ogni giorno con un senso di vertigine dettato dall’odierna assenza della necessità del supporto per produrre e preservare i nostri dati, informazioni e documenti digitali.
Man mano che le nostre certezze tecnologiche sono state ribaltate e soppiantate dall’arrivo di nuovi strumenti, grazie soprattutto a quella rivoluzione radicale che è stata l’avvento del web, abbiamo dovuto abituarci a un pensiero sempre più dinamico, a non fossilizzare il nostro modo di vedere e concepire le cose, a essere perennemente predisposti al cambiamento.
Mentre tutto si evolve, il concetto di formazione e conservazione del documento non rimane certo fermo, assecondando il modificarsi della natura stessa dei documenti con cui abbiamo a che fare“.
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