Legge di Bilancio 2018: 3 milioni a una società informatica (sconosciuta)

La formulazione dell’ultima Legge di Bilancio (ex “legge di stabilità”, prima ancora “legge finanziaria”) definitivamente approvata dal Senato in data 23 dicembre con voto di fiducia (140 sono stati i voti favorevoli, 97 i contrari) ha suscitato non poche perplessità, specie da parte di chi dedica costante attenzione a tastare il polso del digitale in Italia.

Succede che alle soglie del 2018 la comparsa di un comma “misterioso” il 1087, autorizzi di fatto la consegna di un budget considerevole, ben tre milioni di euro, nella mani di IsiameD, una società (finora sconosciuta), nata come Istituto italiano per l’Asia e il Mediterraneo e giunta a convertirsi al digitale solo questa estate. Nello specifico il comma prevede che: “Al fine di affermare un modello digitale italiano come strumento di tutela e valorizzazione economica e sociale del made in Italy e della cultura sociale e produttiva della tipicità territoriale, è assegnato un contributo pari a 1.000.000 di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 in favore dell’istituto IsiameD per la promozione di un modello digitale italiano nei settori del turismo, dell’agroalimentare, dello sport e delle smartcity.”

Proseguendo la lettura della Legge, lo sguardo critico dovrebbe posarsi inoltre non solo su quanto effettivamente previsto, ma anche su ciò che evidentemente manca o non è stato incluso nel testo, come ad esempio un precedente emendamento che avrebbe dovuto istituire l’albo dei dirigenti per la trasformazione digitale e un fondo da 50 milioni per incentivare l’assunzione di queste figure professionali, non più presente nel bilancio.

Per approfondire i contorni ancora poco chiari di questa vicenda, vi invitiamo a consultare l’intervista all’avv. Andrea Lisi, Presidente di ANORC Professioni, rilasciata in questi giorni a Motherboard.

Troverete la versione integrale al presente link, buona lettura!