Sembra essere diventata una ricorrenza la scelta di un ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale che abbia caratteristiche simili al neo-ministro del Governo Draghi, Vittorio Colao.
Partendo dall’attuale situazione l’Ing. Giovanni Manca ripercorre, in un approfondimento pubblicato per le pagine di Agendadigitale.eu, le tappe principali relative ai passati mandati, al fine di testimoniare in prima persona i fatti accaduti e cosa non abbia funzionato.
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Il quadro
La digitalizzazione nel corso del tempo è stata affidata a ministri con deleghe miste per volere dei presidenti del consiglio allora in carica. Un esempio è sicuramente Diego Piacentini nominato da Matteo Renzi Commissario straordinario per l’attuazione dell’agenda digitale che ha costituito un elemento di varietà su questo tema.
Le scelte
Nel corso dei vari mandati si è deciso si optare per figure tecniche che avessero il ruolo di manager, più che politico, come l’attuale Vittorio Colao. Ma è stata ed è una giusta scelta? Come è possibile spiegare la posizione dell’Italia nell’indice DESI (Digital Economy and Society Index)?
Ripercorriamo il passato richiamando alla memoria tutti quei Governi della Repubblica Italiana che hanno avuto nella loro compagine un ministro con attributi simili.
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