Sì del Consiglio di Stato al decreto sull’assegno elettronico

Futuro digitale per gli assegni bancari. Lo scorso 5 dicembre, con il parere n. 4750/2013 il Consiglio di Stato ha dato il suo placet allo schema di regolamento del Ministero dell’Economia e delle Finanze che dà  attuazione all’art. 8, comma 7 del dl n. 70/2011, con il quale – modificando il Regio Decreto 21 dicembre 1933, n. 1736 – si stabilisce che l’assegno bancario può essere presentato al pagamento in forma sia cartacea sia elettronica.
La modalità  telematica, quindi, potrà  essere utilizzata per gli assegni bancari e circolari, stesso dicasi anche per gli eventuali atti di protesto e constatazione equivalente.

Nel testo del decreto sottoposto al parere del Consiglio si “delinea una unica procedura basata sulla trasmissione dei dati e, oltre una certa soglia di importo, delle immagini digitali degli assegni, da parte del soggetto che presta il servizio di pagamento e che negozia il titolo e che trasmette i dati al soggetto trattario ovvero emittente, con conseguente dematerializzazione di tutte le fasi del processo che porta all’incasso del titolo”.
Le regole tecniche per questo iter verranno invece definite da un regolamento della Banca d’Italia, nel quale verranno eventualmente previsti anche i casi in cui, al fine di assicurarne il regolare svolgimento, gli adempimenti potranno essere posti in essere con modalità  diverse da quella telematica.

Il Consiglio di Stato ribadisce, in chiusura di parere, “la particolare delicatezza sotto il profilo della sicurezza, affidabilità , regolarità  e correttezza” di questa operazione, a maggior ragione perchè è possibile per la banca negoziatrice (ovvero quella che riceve il titolo di credito) avvalersi di un soggetto terzo per la trasformazione in forma elettronica degli assegni cartacei, fatto che implica la necessità  di definire in maniera chiara quali debbano essere i requisiti dei fornitori terzi.
Lo schema del decreto attuativo su cui si è espresso il Consiglio di Stato è frutto anche del contributo di ANORC che circa un anno fa ha partecipato attivamente alla consultazione pubblica sul documento indetta dal Mef inviando le proprie osservazioni.