Firme elettroniche: urge un confronto con AdE e AgID

ANORC ha indirizzato una lettera al Direttore Generale della Agenzia delle Entrate e al Direttore Generale della Agenzia per l’Italia Digitale per avviare un confronto su quanto recentemente espresso dalla Divisione Contribuenti – Direzione Centrale piccole e medie imprese di AE nella Risposta 1/2023, avente a oggetto “Dichiarazioni fiscali – Sottoscrizione e conservazione – Non idoneità delle firme elettroniche semplici – Decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322 e DM 17 giugno 2014”.

La Risposta contiene un parere di inidoneità del processo di firma elettronica cd. “semplice” (FES) basato su un sistema OTP (One Time Password) invalidando così la sottoscrizione di documenti rilevanti fiscalmente.

ANORC ha inteso sottolineare la mancata sostenibilità dell’interpretazione giuridica così espressa, che rischia di esporre il Paese a richiami e sanzioni di livello europeo, legate al mancato rispetto del Regolamento 910/2014 – eIDAS.

Ricordiamo che il tema era già stato affrontato in un articolo precedentemente pubblicato sul portale di ANORC, a firma del Presidente di ANORC Professioni, Avv. Andrea Lisi e il Segretario di ANORC, Avv. Luigi Foglia, contenente un’approfondita disamina della normativa applicabile, per comprendere se la FES potesse considerarsi realmente inapplicabile in ambito tributario.

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Sul tema anche il Presidente di ANORC, Giovanni Manca è intervenuto sulle pagine di Agendadigitale.eu per commentare il quesito posto all’Agenzia delle entrate, concentrandosi sul valore della Fes.

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