GDPR: La Commissione Europea fa chiarezza pubblicando degli orientamenti

Non può certo dirsi che sia un periodo privo di stimoli in tema di digitalizzazione.Il panorama Italiano tuttavia, complici anche normative redatte in maniera discutibile e finanziamenti dispersivi, non offre uno scenario rassicurante, nonostante la data di applicazione del GDPR si avvicini a grandi passi e il conto alla rovescia stia diventando incalzante. Il 25 maggio è vicino, ricordiamolo. Spesso ripetiamo che si dovrebbe ripartire dalle basi, da una alfabetizzazione sul tema che sia trasversale e assolutamente permeante, tale da creare una vera e propria coscienza digitale.

Uno strumento utile in tal senso ci viene fornito dalla Commissione Europea con la recente pubblicazione di una serie di orientamenti. Il materiale viene inserito all’interno di un portale  che analizzato nella sua completezza assume le fattezze e di un vero e proprio vademecum interamente dedicato al GDPR e al modello europeo di digitalizzazione. Lo scopo perseguito è perfettamente in linea con un pensiero volto all’educazione al digitale e con la necessità di fornire indicazioni provenienti da una fonte autorevole.

L’impostazione del vademecum permette una facile consultazione, offrendo sia informazioni generali sul regolamento e sulla protezione dei dati, ma anche dedicando ampio spazio ai diritti dei cittadini europei, accompagnando l’utente nella conoscenza delle nuove possibilità offerte dalla norma e sui metodi per ottenere tutela in caso di necessità. La Commissione non tralascia tuttavia di integrare anche riferimenti utili per le imprese, fornendo le indicazioni necessarie all’applicazione del regolamento e ricordando gli obblighi posti in capo alle stesse.

Gli orientamenti, di recente acquisizione, sono inseriti all’interno di una sezione ad essi dedicata, denominata “biblioteca” e vengono divisi in tre macrogruppi:
comunicazione
cittadini
imprese

Conformandosi allo stile scelto per l’allestimento del portale, questi documenti implementano le informazioni in maniera mirata, per rendere più semplice l’applicazione diretta all’interno dell’Unione della nuova disciplina, evidenziandone le novità e i vantaggi, ma anche dando un quadro della situazione attuale, ricordando le tappe future e quelle fino ad ora percorse, sia a livello nazionale sia in ambito europeo.

Un’impostazione sistematica, semplice, coerente in una parola: lineare.
Sarebbe il caso di imparare dal modello Europeo, anche a livello normativo interno, vessato da un’ipertofia soffocante, non funzionale per né per la comprensione né per l’applicazione delle stesse.