COMUNICATO STAMPA
Anorc presenta una istanza e chiede l’intervento delle autorità competenti per la modifica di un articolo dell’ordinamento giuridico che potrebbe penalizzare lo sviluppo dei processi di digitalizzazione documentale.
Milano, 18/05/2009
In data odierna, l’Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei documenti (ANORC) ha presentato all’Agenzia delle Entrate e altre Istituzioni preposte (tra cui
Per tali motivi, ANORC ha chiesto alle autorità competenti una chiara presa di posizione che sia in linea con le esigenze del mercato e garantisca in qualche modo l’operatività dei processi di conservazione digitale già avviati o in via di sviluppo.
L’avv. Andrea Lisi, Presidente di ANORC, precisa che “l’art. 2215bis c.c. genera un pericolosissimo doppio binario tra documenti cartacei e documenti informatici: mentre tutto sembra consentito a livello analogico, in caso di tenuta informatica dei registri, l’ancestrale paura nei confronti dei bit ha portato il legislatore a richiedere inutili balzelli e procedure inattuabili all’interno delle imprese”. “L’articolo 2215bis rischia di far compiere ai progetti di digitalizzazione documentale un grande e pericoloso balzo del gambero e spero che il legislatore intervenga presto per abrogare, quanto meno parzialmente, una norma che, seppure nei suoi principi generali assolutamente condivisibile, rischia di risultare controproducente rispetto ai principi di chiarezza con cui dare impulso ai processi di digitalizzazione documentale”, continua l’avv. Lisi.