L’importanza della centralità del dato, il Prof. Donato Limone intervista l’Avv. Andrea Lisi

L’importanza del “patrimonio informativo della PA e della centralità del dato è stato al centro della settima puntata della serie “La PA che vorrei”, andato in onda ieri, ideata da Key4biz e realizzata in collaborazione con la SNAD – Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione Digitale (Unitelma Sapienza).

Con il Prof. Donato Limone, ospite fisso della serie, l’Avv. Andrea Lisi, Presidente di ANORC Professioni, ha commentato l’importanza della centralità dei dati digitali per la programmazione, la direzione, la gestione, il controllo e la qualità dei servizi nelle Pubbliche Amministrazioni.

Un immenso patrimonio informativo…

Il ricco patrimonio informativo delle 30.000 amministrazioni pubbliche italiane è necessario e fondamentale per le decisioni pubbliche, la programmazione delle attività di direzione gestione e controllo, e per la qualità dei servizi.

Come stabilito dal D. lgs. 33/2013 (c.d. decreto trasparenza) le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di garantire la qualità delle informazioni, dei dati e dei documenti in esso contenuti, assicurandone l’integrità, il constante aggiornamento, la completezza, la tempestività, nonché garantire la loro messa in sicurezza in un contesto nativo ed esclusivamente digitale.

La centralità dei dati, ricorda il Prof. Limone, poggia su un principio chiaramente stabilito dall’art. 117 comma 2 lett. r) della Costituzione: spetta alla competenza esclusiva dello Stato il coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale. I dati devono avere una regia ben precisa e ben definita, nel rispetto del principio di collaborazione con le Regioni, le Province e i Comuni.

…da custodire con cura

Al fine di custodire con cura, nel rispetto delle norme vigenti, il patrimonio dei dati (personali e non), occorre comprenderne in primis il loro valore strategico. Da tempo, i grandi player hanno già percepito il valore essenziale dei dati, a differenza delle pubbliche amministrazioni che dovrebbero gestire i dati nell’interesse dei cittadini nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla normativa vigente. Allo stato attuale, invece, le amministrazioni pubbliche -evidenza l’Avv. Lisi – gestiscono il loro patrimonio in autonomia e in modalità fra loro disomogenee, generando un vero e proprio caos locale in assenza di un coordinamento nazionale.

Perché è importante la centralità del dato? Come garantire una corretta gestione del patrimonio informativo nel rispetto della normativa vigente?

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