L’incantatrice dei numeri: Ada Lovelace la prima informatica della storia

“Per quanto io possa comprendere bene, ciò che capisco può essere soltanto una frazione infinitesimale di tutto ciò che voglio comprendere”[i]

In questa giornata dell’8 marzo rendiamo omaggio a una donna considerata la madre dell’odierna informatica: Ada Lovelace. Sicuramente fu un modello indiscusso nell’ambito scientifico dell’Ottocento e un esempio per tante altre donne che nel corso del secolo hanno lottato per realizzare i propri sogni, in un mondo a loro ancora ostico.

Un piccolo genio cresce

Ada Lovelace Byron nasce nel 1815 in una famiglia complicata. La madre, abbandonata dal marito (il noto poeta Lord Byron), non supererà mai il trauma e riverserà la sua violenza e frustrazione sulla figlia. Questa situazione porterà la ragazza a diventare un’attenta osservatrice, pian piano cercherà di comprendere quali sono le dinamiche del mondo che la circonda e quali sono i rapporti umani che intercorrono al tempo. Riversa la sua curiosità sui libri, aguzzando sempre più il suo ingegno. Si dedica soprattutto alla lettura dei numeri e alla matematica.

Così Ada cresce: a soli otto anni stila uno studio riguardante le abitudini della sua gatta; a dieci prova a progettare un sistema di volo per il suo cane; a undici dedica il suo tempo all’astronomia, osservando il moto di Giove. Crescendo riesce a portare a termine gli studi scientifici grazie al supporto di due professori privati.

La sua determinazione deriverà sicuramente dalle difficoltà della famiglia; si sposerà presto prendendo così il cognome del marito.

Charles Babbage: un incontro che cambia la vita

A cambiare la vita di Ada Lovelace sarà sicuramente l’incontro con il matematico Charles Babbage. L’inventore della macchina differenziale diventa mentore della giovane che si dedicherà a calcoli, creazione di algoritmi, insiemi, frasi consequenziali. Insieme diventeranno i “genitori” dei computer moderni, poiché svilupperanno nuove forme di programmazione utili tutt’ora. Il nome di Ada diventa famoso e non solo come matematica, lei stessa si definirà con nuovi termini quali metafisica e analista.

Mentre il lavoro con Babbage prosegue, è proprio l’intuito di Ada a portare a una scoperta inimmaginabile.

Primi esperimenti

Ci risulta dal suo diario della ragazza che insieme a Babbage stavano costruendo una macchina capace di essere uno strumento programmabile, con una intelligenza simile a quella dell’uomo e aggiunge che non pensa possa divenire con il tempo una macchina pensante, però ci arriverà vicino. Nei dettagli del diario si osservano quali saranno i lavori che questo nuovo strumento potrebbe svolgere in futuro, e addirittura cosa potrà fare in sostituzione all’uomo.

Da appunti a realtà

Nonostante la malattia, Ada continuerà la ricerca insieme al suo maestro. Questa volta partendo da alcuni scritti da tradurre di Luigi Menabrea, sul tema della macchina di Babbage, Ada aggiunge suoi appunti e considerazioni, lasciandoci la prova di lungimiranza nei confronti dell’evoluzione dei computer moderni. Conclude il libro con un nuovo algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli (cioè serie di numeri calcolate da un matematico svizzero). Attualmente questo algoritmo viene considerato come il primo programma informatico della storia. Da quella sua traduzione Alan Turing, il celebre matematico inglese, trarrà ispirazione per costruire il primo computer.

Tempi moderni

Ada Lovelace rappresenta un modello per tante donne che dedicano la loro vita alla ricerca e alla scienza. Perché il suo contributo fosse riconosciuto, dobbiamo tristemente attendere il 1979, anno in cui il Ministero della Difesa statunitense onorerà la memoria dell’analista. Il suo lavoro fu denominato “Ada”, dando vita a un linguaggio di programmazione, tuttora studiato e analizzato.

 

[i] Citazione tratta da Sei donne che hanno cambiato il mondo. Le grandi scienziate della fisica del XX secolo, Gabriella Greison, Bollati Boringhieri.

08/03 ‖ CDTI: Assemblea delle donne dell’ICT

Evento gratuito in diretta su Zoom ‖ dalle 17:00 alle 19:30

In occasione della ricorrenza dell’8 marzo, il CDTI (Club dirigenti tecnologie per le informazioni) organizza un’assemblea dedicata alle Donne protagoniste dell’ICT “Next generation Woman. Flash, schegge e frammenti

L’evento è stato ideato dalla dott.ssa Maria Pia Giovannini, Vicepresidente del Club Dirigenti Tecnologie per le Informazioni e componente del Comitato Scientifico di ANORC, che prenderà inoltre parte al convegno si terrà in diretta su piattaforma Zoom.