Decreto Digitalia e probabili modifiche al Codice Privacy

La recente bozza del Decreto Digitalia, in corso di approvazione, tra le tante novità in materia di digitalizzazione, sembra che apporterà anche ulteriori modifiche al Codice Privacy. Al fine di semplificare gli adempimenti per le imprese, infatti, tale decreto dovrebbe eliminare dalla categoria di “interessati al trattamento” presente nel Codice Privacy le “persone fisiche che agiscono nell’esercizio della propria attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale”. Si va così allineando sempre più spesso la definizione di “interessato” a quella di “consumatore” con ovvi risvolti (negativi) in capo a quanti rivestono un determinato ruolo all’interno di organizzazioni pubbliche o private. Tali soggetti, infatti, corrono il rischio di non veder più tutelata dalla normativa in materia di  Privacy la propria dimensione di persona fisica contro, ad esempio, l’e-mail marketing, lo spamming o la violazione di dati personali all’interno di un contesto lavorativo o professionale.
Tutto ciò, inoltre, è in palese contrasto con i principi europei che vedono ancora al centro della tutela la persona fisica (con esclusione delle imprese e delle P.A.) in qualsiasi sua accezione.
Per tali motivi, ABIRT in quanto rappresentante degli interessi dei responsabili del trattamento seguirà con attenzione l’evolvere dell’iter legislativo di tale decreto, ravvisando sin da ora la pericolosità di una modifica alle definizioni di “dato personale” e di “interessato” di cui all’articolo 4, comma 1, lett. b) e i) del Codice Privacy.