Vent’anni dalla Legge Stanca: l’accessibilità digitale, un imperativo giuridico ed etico anche in relazione alla protezione dei dati personali

Gli strumenti informatici dovrebbero essere accessibili a tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche o cognitive: questo orientamento è oggi condiviso a livello europeo, ma si tratta di una “conquista” che il nostro ordinamento ha conseguito già a partire dal lontano 9 gennaio 2004, con l’adozione della c.d. “Legge Stanca”, della quale oggi ricorre il ventennale. 

Ricordiamo che con “accessibilità” si intende la capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari. 

Con la legge n.4/2004 veniva introdotto l’obbligo per la pubblica amministrazione e gli enti che erogano servizi pubblici di “favorire e semplificare l’accesso degli utenti e, in particolare, delle persone con disabilità agli strumenti informatici” 

Dopo molti anni – in attuazione della Direttiva UE 2016/2012 e dell’European Accessibility Act, ovvero la Direttiva UE 2019/882 – con il D.L n. 76/2020 e le successive Linee Guida AGID di aprile 2022, l’applicazione della normativa è stata via via estesa ai fornitori di servizi informatici che possono essere ritenuti essenziali. Nel panorama giuridico odierno, per assicurare la trasparenza informativa richiesta dalla legge in settori sensibili quali la protezione dei dati personali o la tutela dei diritti dei consumatori, è fondamentale considerare l’accessibilità come un requisito imprescindibile.  

Nell’ottica di conformità al GDPR, inoltre, è essenziale che i titolari e i responsabili del trattamento, incluso il DPO (Data Protection Officer), comprendano l’importanza dell’accessibilità come requisito essenziale nello sviluppo dei servizi informatici 

Ma i servizi che usiamo, rispettano appieno questi requisiti? Sul terreno dell’accessibilità si sta scrivendo oggi un nuovo capitolo della storia contemporanea: uno degli argomenti più discussi degli ultimi mesi è la scelta di Meta di rendere le proprie piattaforme a pagamento (per privarsi delle pubblicità indesiderate). 

Ma questa svolta epocale sarà realmente in grado di tutelare i nostri dati e i diritti degli interessati e, insieme, di garantire la piena accessibilità a spazi divenuti ormai essenziali? 

Di tutto questo e delle prossime sfide di internet ne parlerà l’Avv. Andrea Lisi, presidente di ANORC Professioni, in compagnia del Prof. Giovanni Crea e del Dott. Nicola Manzi in un nuovo webinar patrocinato da ANORC e che andrà in onda il 17 gennaio su Digeat+.

Perchè vent’anni dopo l’introduzione della Legge Stanca, nonostante i progressi compiuti, è innegabile quanto ancora resti da fare per garantire che tutti possano pienamente informarsi, comunicare e accedere a servizi e strumenti innovativi.
Come Associazione riteniamo sia fondamentale sottolineare che la promozione dell’accessibilità digitale non è solo un adempimento normativo, ma una dimostrazione tangibile del nostro impegno verso una società più inclusiva e rispettosa delle diversità.
 

Immagine di copertina: Foto di Pexels