Sul tema della grafologia in ambito digitale, l’ing. Giovanni Manca richiama i risultati di un lavoro pioneristico, condotto da AIFAG quattro anni fa, sulla possibilità di impiegare standard internazionali per migliorare le verifiche per la FEA grafometrica.
In un nuovo intervento pubblicato sulle pagine di Agendadigitale.eu affronta una panoramica sullo stato dell’arte e i possibili sviluppi sul tema.
La firma autografa: l’importanza del gesto manuale
Esiste una fattispecie di firma elettronica realizzata con un gesto manuale del tutto analogo alla firma autografa su carta, si tratta della firma grafometrica. ll tema dell’interoperabilità tra sistemi di FEA grafometrica è sempre più importante, considerando anche il sempre più elevato numero di sottoscrizioni che vengono apposte tramite una “penna elettronica”.
Firma digitale o grafometrica: verso l’interoperabilità
Di fatti non esiste un test per verificare che la firma grafometrica sia una prova sostenibile in giudizio. L’intervento di un perito grafologo che abbia acquisito una formazione specifica relativa all’analisi qualitativa e quantitativa dei dati, alla conoscenza dello strumento tecnologico, nonché alla normativa di riferimento per la verifica della FEA grafometrica, sarebbe senz’altro una prassi applicabile.
Nel frattempo è anche importante non trascurare le strutture dati ISO/IEC 19794-7 (2014) e lo stato dell’arte delle linee guida in grado di garantirne l’interoperabilità.
È possibile consultare l’intervento completo dal seguente link