È una verità universalmente riconosciuta che la nostra realtà stia affrontando una spinta irreversibile verso la digitalizzazione. Oggi più che mai si deve sottolineare, però, come questa evoluzione abbia conosciuto una forte accelerazione soprattutto con la crisi epidemiologica. La pandemia ha causato il blocco della stragrande maggioranza delle attività che normalmente richiedevano la presenza fisica degli individui agevolando e, in un certo senso, forzando l’utilizzo di strumenti digitali.
Da un giorno all’altro, siamo stati colti totalmente impreparati dalla pandemia, così le aziende e i lavoratori sono stati costretti ad affidarsi completamente nelle mani del digitale. In questi tempi di crisi, la tecnologia è stata, ed è, l’unica alternativa a disposizione dei cittadini per portare avanti le loro vite e riprendere una quotidianità, se pur diversa.
I vantaggi di un nuovo mezzo
Nel corso del DIG.eat, l’evento annuale organizzato da ANORC , tenutosi in via speciale interamente in digitale, si è parlato, tra le altre cose, della tecnologia blockchain e dei suoi innegabili risvolti positivi sulla nostra quotidianità. Nel corso dell’evento sul tema sono intervenuti gli ospiti Michele Ficara Manganelli, Direttore del Swiss Blochckain Consortium e l’Avv. Massimiliano Nicotra, docente di Fondamenti ed Evoluzione dell’Amministrazione Digitale presso l’Università di Roma Tor Vergata.
Ebbene, alla luce delle riflessioni emerse durante il suddetto evento digitale si può constatare come la tecnologia blockchain stia man mano diventando sempre più pregnante nella routine di tutti i giorni. Difatti, la blockchain vanta innumerevoli applicazioni pratiche in svariati settori. Per esempio, la stessa assicura maggiore trasparenza e sicurezza nelle transazioni, migliora la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici a disposizione dei cittadini, traccia la proprietà di un determinato bene, insegna agli artisti a digitalizzare e “tokenizzare” le proprie opere, assicura l’autenticità di un prodotto.
A tal proposito, lo stato americano della Georgia ha utilizzato la blockchain proprio per verificare l’esatta provenienza di un particolare tipo di champagne, prodotto in uno specifico luogo. Insomma, si deve riconoscere come la cosiddetta “catena di blocchi” abbia in questo caso contribuito a valorizzare l’identità del prodotto e a proteggerne l’autenticità. Il vantaggio che proviene da questa piccola innovazione, sembra quindi favorire non solo il campo economico, ma anche altri settori ad esso legati – in questo caso l’agricoltura e enoteca.
Non tutto ciò che è oro luccica
Come tutte le innovazioni porta con sé un lato positivo, ma anche uno “negativo”. Non mancano, infatti, i rischi che una tecnologia del genere può comportare se non è sfruttata con le dovute accortezze e con la giusta formazione. La blockchain si avvale di strumenti informatici per porre in essere le sue funzioni. Dunque, siamo tutti consapevoli del fatto che il digitale sia un’arma a doppio taglio, una sorta di Giano bifronte, capace da un lato di produrre enormi benefici e, dall’altro, possibili danni. In ambito contrattuale, ad esempio, non è scontato che la blockchain fornisca sempre e comunque tutte le informazioni corrette. Obiettivo della blockchain è, infatti, accertare l’incorruttibilità di un dato o di un’informazione, non assicurare la verità del suo contenuto. Non possiamo quindi affidarci totalmante ad essa, bisogna affiancare a questa tecnologia sempre e comunque un controllo, sia adesso quello umano sia in futuro un’ulteriore mezzo digitale.
Attenzione e umanità
In generale bisogna sempre fare focus sul digitale, esso è un mezzo! È innegabile che la tecnologia stia diventato sempre più precisa e affidabile, ma non bisogna assolutamente dimenticare che ad affiancarla ci dovrà essere il fattore umano.
Quindi anche nel caso della blockchain va riconosciuta la portata altamente innovativa, la quale sta piano piano sconvolgendo le nostre vite, grazie ad essa si semplificano dei processi lavorativi che fino a pochi anni fa “rubavano” tempo e dispendio di energie; si rendono più sicure le svariate attività del nostro quotidiano dovendo apportare controlli minori ma sicuramente più accurati. Non dobbiamo mai cadere nel tranello di guardare la realtà con occhi ciechi. Fondamentale è, infatti, usare prudenza e spirito critico quando ci si interfaccia con queste nuove e affascinanti tecnologie. Non bisogna inoltre mai sottovalutare la nostra preparazione, arrivare sempre pronti e con un’educazione al digitale adeguata al mezzo con cui ci stiamo interfacciando. Ora più che mai stiamo avendo conferma dell’importanza del fattore “persona”. Metteremo da parte la paura di essere sostituiti?