Il Direttore di ANORC, dott. Alessandro Selam, ha rilasciato per Diplanet.tech un’intervista incentrata sul tema della cyber sicurezza lato imprese. Si parla infatti del 2024 come “Anno della cybersecurity”, ma sembrano mancare ancora diversi tasselli per comporre il mosaico di competenze necessario per affrontare l’innovazione in piena sicurezza e nel rispetto della corretta gestione del patrimonio informativo.
D’altronde gli stessi risultati della seconda parte dell’indagine svolta da ANORC sugli obblighi normativi in materia di conservazione documentale da parte delle PA, presentati in occasione del Forum associativo dello scorso 7 dicembre ospitato la Camera dei deputati ci restituiscono un quadro sconfortante, cui il Direttore non manca di fare riferimento.
– Si parla del 2024 come “Anno della Cybersecurity”. Le imprese italiane sono preparate ad affrontare l’innovazione in merito alla corretta gestione dei dati?
La cybersicurezza è un argomento centrale quando si parla di corretta gestione del patrimonio informativo. Come ANORC, conosciamo lo stato dell’arte e possiamo affermare che il livello di conoscenza nei confronti di questo tema non sia sempre incoraggiante: in Italia manca una diffusa cultura del dato, sia in ambito pubblico, che privato ed è per questo che sempre più spesso assistiamo ad episodi di databreach, che mettono a nudo i limiti in termini di misure di sicurezza e procedure di gestione. Si avverte sempre più l’esigenza di ricorrere a professionisti preparati in grado di costruire modelli organizzativi che consentano un controllo (anche culturale) dei processi gestione dei dati e conseguente architettura dei servizi digitali.
D’altro canto, anche qualora si adottino tutti i presidi di sicurezza necessari, non ci si può mai sentire davvero al riparo: basti pensare al recente episodio che ha colpito proprio un’Associazione di Professionisti della privacy.
È possibile consultare l’intervista completa da questa pagina