Le grandi banche dati pubbliche che raccolgono, gestiscono e conservano le informazioni di interesse generale, utili all’esercizio delle funzioni di una pluralità di soggetti e, per questo, denominate banche dati di interesse nazionale, costituiscono elementi basilari per il perseguimento dei fini pubblici consentendo la fruibilità diffusa delle informazioni. Favorire l’interconnessione tra i database pubblici non solo garantisce la qualità delle informazioni in essi contenute, ossia il continuo aggiornamento dei dati, la loro completezza e correttezza, ma anche la possibilità di contrastare eventuali abusi o discrepanze.
Per tale scopo nascono le convenzioni bilaterali tra Inps, Agenzia delle entrate e Guardia di finanza, accordi che permettono la consultazione incrociata delle informazioni contenute nei sistemi informatici dei tre Enti.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha, a questo proposito, espresso parere favorevole allo schema di decreto direttoriale dell’Inps riguardante «modalità attuative dei flussi informativi e disciplinare tecnico per la sicurezza».
La raccolta informazioni è iniziata basandosi sui dati pregressi delle agevolazioni cui hanno beneficiato i soggetti richiedenti, tra cui i dati identificativi di ente erogatore e beneficiario, la tipologia di prestazione sociale agevolata concessa e le informazioni relative a caratteristiche e valore economico. Agli enti locali è stato richiesto il trasferimento di informazioni di propria competenza, anche attraverso il sistema pubblico della cooperazione applicativa.
In tale scenario la tempestività e la qualità delle informazioni interconnesse appaiono essenziali per il sistema Paese, al fine di facilitare il più possibile il processo di semplificazione amministrativa, il controllo tributario e la lotta all’evasione.