Che cosa dovrà fare l’Italia dopo l’adozione della Direttiva Nis

Segnaliamo l’ultimo contributo a firma di Corrado Giustozzi, esperto di sicurezza cibernetica presso l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) per lo sviluppo del Cert della PA e membro del Permanent Stakeholders’ Group dell’agenzia dell’Ue Enisa, incentrato sull’analisi dello scenario generato dal recente recepimento della Direttiva NIS, nel contesto nazionale. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 9 giugno, del relativo decreto legislativo, l’Italia ha finalmente e formalmente recepito la “Direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2016, recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione”, più comunemente conosciuta come “Direttiva NIS”.

Il Provvedimento indirizza la nuova categoria degli “operatori di servizi essenziali”, estendendo il precedente concetto di “infrastrutture critiche” a nuovi operatori, chiamati ad adempiere ad una serie di obiettivi per l’innalzamento dei livelli di sicurezza e protezione contro incidenti e attacchi. Resta a carico del Governo l’onere di creare le necessarie infrastrutture di governance, controllo, coordinamento, nonché di prevenzione e risposta ad incidenti ed attacchi, a supporto della sicurezza dell’intero sistema nazionale.

Potete consultare la versione integrale dell’approfondimento, edito da Formiche, al seguente link.

Buona lettura!