PA, Piano Triennale per l’Informatica 2020-2022: l’analisi di ClubTI

Nell’ambito dell’adesione all’iniziativa Repubblica digitale in collaborazione con ClubTI, vi proponiamo l’approfondimento di Gianfranco Gauzolino e Gianluca Marcellino di Club TI Milano e Andrea Tironi, Project Manager – Digital Transformation, sul nuovo Piano Triennale per l’Informatica nella PA, pubblicato sul sito ufficiale di AgID lo scorso 12 agosto.

 

Un piano operativo

Il Piano presenta un maggiore orientamento alla gestione e alla graduale esecuzione delle attività. Per la prima volta, gli obiettivi relativi ad ogni ambito (Componenti tecnologiche, Dati, Piattaforme, Infrastrutture, Interoperabilità, Sicurezza informatica, Governance) sono più dettagliati rispetto alle versioni precedenti.

Il nuovo documento, quindi, oltre agli obiettivi quantitativi e agli strumenti atti a monitorarli,  definisce le linee di azione e i ruoli delle singole pubbliche amministrazioni, di AgID, del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e di altri soggetti istituzionali.

 

I punti critici

Vari i punti critici del Piano: dagli obiettivi quantitativi fissati in base ad una stima più che ad un’analisi al mancato allineamento con il Decreto Semplificazioni 2020, dalle decine di regole da rispettare per ciascun ambito al vasto numero delle azioni da compiere e da monitorare (centinaia!).

Dettaglio da non tralasciare è, inoltre, la scarsa conoscenza del documento in molte organizzazioni grandi e piccole, centrale e locali.

 

Le “identità digitali”: SPID e CIE

Meritano una particolare attenzione le piattaforme SPID e CIE. Uno degli obiettivi stabiliti prevede l’incremento dell’adozione e dell’utilizzo dell’identità digitale (SPID e CIE) da parte delle pubbliche amministrazioni. Il risultato ambizioso è misurato in termini di numero di autenticazioni tramite SPID e CIE all’anno e prevede il raddoppio in 3 anni rispetto al 2019.

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