Lo scorso 12 agosto l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) ha pubblicato l’ultima edizione del Piano Triennale per l’Informatica: il documento di indirizzo strategico che guida le Pubbliche amministrazioni italiane nei processi di trasformazione digitale nell’arco del triennio 2020-2022.
Il Piano, licenziato dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, è frutto del lavoro del personale di AgID, del Dipartimento per la trasformazione digitale e del supporto di molte amministrazioni centrali, regioni e città metropolitane.
Sul tema, vi segnaliamo l’approfondimento dell’ing. Giovanni Manca, Socio Onorario ANORC, pubblicato sulle pagine di Agendadigitale.eu.
Gli elementi innovativi
A differenza delle precedenti edizioni, il nuovo Piano si presenta con uno stile più semplice e con un approccio maggiormente orientato agli obiettivi, alla cultura della misurazione dei risultati e alla qualità dei dati.
Un’importante novità riguarda il riferimento dei destinatari degli obiettivi : ogni singola amministrazione (AgID, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Consip, i Titolari delle banche dati di interesse nazionale, le PA e altri soggetti istituzionali) dovrà realizzare gli obiettivi dettagliatamente individuati per ogni tematica (Componenti tecnologiche, Dati, Piattaforme, Infrastrutture, Interoperabilità, Sicurezza informatica, Governance).
Questo è il Piano dell’attuazione – afferma l’ing. Manca – ed anche quando le amministrazioni si trovano di fronte obiettivi spesso ambiziosi li devono considerare sostenibili perché è con le stesse che ci si è confrontati nella redazione del Piano.
La resposabilizzazione delle PPAA
Dalla lettura del Piano si evincono molti elementi orientati alla responsabilizzazione delle PPAA verso la reale attuazione degli obiettivi.
Mai come stavolta – sostiene l’ing. Manca – la parte attuativa è da verificare ma anche da supportare, pur se la nota dolente resta, come sempre, la mancanza di fondi disponibili.
Scarica il Piano Triennale per l’Informatica 2020-2022
Leggi l’approfondimento, nella sua versione integrale, pubblicato su Agendadigitale.eu