Sulle pagine di Agendadigitale.eu l’Ing. Giovanni Manca, Presidente Anorc, analizza la proposta di modifica normativa inserita nell’ultima bozza del nuovo regolamento europeo eIDAS, soffermandosi sugli impatti che tale novità potrebbe apportare, in Italia, sulla firma remota.
Dalla nascita della firma remota…
La firma remota nasce tecnicamente alla fine del 2009 e ad oggi ha conquistato un successo incredibile, secondo quanto riporta l’Ing. Manca. Stando ai dati resi disponibili da AgID, i certificati qualificati di firma attualmente disponibili hanno superato le 27 milioni di emissioni e il totale di sottoscrizioni apposte con tale modalità operativa superano i due miliardi.
…al crepuscolo con la nuova bozza di eIDAS
L’ing. Manca segnala che la proposta di modifica all’articolo 24, paragrafo 1 del regolamento eIDAS comporterebbe diverse criticità per il sistema italiano della firma qualificata remota. Si tratta di una modifica che comporterebbe un cambiamento radicale del modello nazionale, in ragione di una semplice analisi del rischio. L’impatto sul mercato sarebbe senza precedenti e andrebbe ad influenzare oltre 27 milioni di utenze: è ragionevole rispetto al rischio residuo?