Segnaliamo un’importante novità a beneficio delle micro, piccole e medie imprese, sensibili ai processi di trasformazione tecnologica e interessate all’acquisto di consulenze specialistiche in materia di processi di trasformazione tecnologica e digitale.
Dopo una lunga attesa, è stato pubblicato il decreto del ministero dello Sviluppo economico, che regola l’erogazione di risorse finanziarie con cui sostenere i costi dell’Innovation Manager, la figura che sosterrà le imprese nel processo di trasformazione digitale, introdotta dalla manovra 2019.
Condizioni necessarie
Condizione necessaria per l’erogazione dei contributi previsti è la sottoscrizione di un contratto di servizio tra l’impresa e la società di consulenza o il manager. Questi ultimi, a loro volta, devono dimostrare di essere iscritti «in un elenco istituito con apposito decreto del ministro dello Sviluppo economico».
La sottoscrizione del contratto inoltre deve essere successiva alla data di presentazione della domanda di ammissione al contributo, in coerenza con la finalità incentivante della misura.
La costituzione dell’Elenco
Il decreto rimanda tuttavia ad un successivo provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Mise la definizione dei termini e delle modalità di presentazione delle domande di iscrizione all’elenco dei manager e delle società di consulenza qualificate, pertanto l’agevolazione è da ritenersi ancora in stand-by, essendo la definizione di tale elenco è uno degli aspetti più rilevanti del decreto.
Il provvedimento è da emanarsi entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto sul sito istituzionale del MISE e conterrà inoltre il modello approvato di domanda di ammissione al contributo, nonché i termini per la presentazione. Lo stesso provvedimento stabilirà, inoltre, i criteri di valutazione delle domande e per l’assegnazione prioritaria delle risorse disponibili. Nella domanda di ammissione al contributo, l’impresa dovrà indicare il manager dell’innovazione di cui intende avvalersi, tra i soggetti individuati ai sensi dell’articolo 5.
Per la formazione dell’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza di cui all’articolo 5, per la presentazione delle domande di ammissione al contributo, per la valutazione e gestione delle stesse, per la comunicazione del loro esito e per la successiva erogazione del voucher, il Ministero dello sviluppo economico utilizzerà un apposito sistema informatico, la cui realizzazione e gestione è affidata, sulla base di apposita convenzione, all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, società in house dello stesso Ministero.
Valore dell’incentivo
Sul piatto 25 milioni di euro all’anno per il 2019 e il 2020. L’incentivo a fondo perduto (voucher) è pari a 40.000 euro per le micro e piccole imprese nel limite del 50% della spesa 25.000 euro per le medie imprese nel limite del 30% della spesa; 80.000 euro per le reti d’impresa nel limite del 50% delle spese sostenute.
Quali imprese possono usufruire del voucher
Possono accedere al contribuito le Pmi e le microimprese con sede legale o un’unità locale attiva in Italia, iscritte nel Registro Imprese della Ccia territorialmente competente, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile e fiscale adottato; non destinatarie di sanzioni interdittive e in regola col versamento dei contributi previdenziali. Le aziende non devono, inoltre, essere sottoposte a nessuna procedura concorsuale, non in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente. Non devono aver beneficiato e di non aver successivamente non rimborsato o depositato su un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero.
A cosa serve il voucher
L’agevolazione riguarda i costi effettivamente sostenuti e documentati per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 e quelli di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
Sono esclusi i servizi di consulenza specialistica relativi ad ordinarie attività amministrative, aziendali o commerciali, tra cui servizi di consulenza in materia fiscale, contabile, legale, di promozione commerciale o pubblicitaria.
Il provvedimento
Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 152 del 1 luglio 2019 e sul portale del MISE in data 2 luglio 2019.
Di seguito i documenti resi disponibili:
[Fonte comunicato: Cor.Com, Innovation manager, i voucher in Gazzetta: ecco come accedere ai fondi]