Si è svolta lunedì scorso (28 novembre) a Roma, presso la sede del Dipartimento della Funzione Pubblica, la seconda sessione plenaria dell’Open Government Forum (OPG), l’iniziativa multilaterale e internazionale per la promozione dei principi di democrazia partecipata, trasparenza e lotta alla corruzione nelle pubbliche amministrazioni, alla quale anche il nostro Paese ha aderito. All’evento, al quale ha preso parte il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, erano presenti, oltre ai membri del team OGP, anche i rappresentanti delle associazioni di settore coinvolte, a vario titolo, nella definizione del terzo Action Plan italiano, tra le quali ANORC.
ANORC, infatti, è stata coinvolta nel Forum di confronto dal suo avvio, con specifico riguardo ai temi della trasparenza e della cittadinanza digitale. All’interno dell’Open Government Forum la nostra Associazione condivide la preziosa e costruttiva esperienza maturata grazie alla costituzione, lo scorso febbraio, del tavolo di lavoro ANORC-ANORC Professioni per la definizione di un modello di governance dei flussi informativi e documentali nella PA, cui ad oggi hanno aderito importanti PA centrali: Corte dei Conti, INAIL, INPS, Consob, ACI, MIUR, MEF, MISE, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ENEA, Agenzia Industrie Difesa, Banca d’Italia, Sogei e l’Università UNITELMA Sapienza.
Riguardo al peso dato al nostro contributo (e in genere a quello delle associazioni partecipanti), alcune cose ci soddisfano, altre ci lasciano un po’ scontenti.
È vero infatti che l’interesse suscitato nell’ambito dell’OGP dal nostro progetto è confermato nel Report di consultazione della società civile, da cui emerge chiaramente il recepimento di alcuni contenuti della proposta di azione avanzata da ANORC su Competenze e profili professionali dei “Professionisti della digitalizzazione documentale”, presentata in occasione della consultazione pubblica sulle tre aree tematiche (“Trasparenza e open data”, “Partecipazione e accountability” e “Cittadinanza digitale e competenze digitali”). Nello specifico, è stata recepita la nostra proposta di una mappatura delle competenze presenti nella pubblica amministrazione, che andrà ad arricchire i contenuti dell’azione n.33 “Promozione delle competenze digitali” portata avanti da AgID con il coinvolgimento del Ministero del lavoro e verrà inclusa nel Terzo Action Plan italiano.
Nello stesso tempo, però, non possiamo non notare che il documento definitivo dell’Action Plan (consultabile al sito www.open.gov.it, redatto grazie al supporto di 50 associazioni della società civile e 20 amministrazioni) che sarà presentato al summit di Parigi, in programma dal 7 al 9 dicembre 2016, si discosta notevolmente dalle aspettative e dalle promesse fatte dal Dipartimento in fase di elaborazione dello stesso.
Il sollecito coinvolgimento delle associazioni di categoria nella fase iniziale, che ha comportato l’investimento di tempo ed energie ai diversi soggetti che hanno messo a disposizione di OGP il proprio know how, si è poi tradotto in una considerazione dopotutto marginale del loro contributo nella stesura del documento finale, nel quale trovano spazio solo le proposte di Agenzia per l’Italia Digitale e delle pubbliche amministrazioni centrali e locali, lasciando alle associazioni della società civile un ruolo che si limita al monitoraggio delle attività svolte.
Una scelta che ci lascia perplessi, perché ancora una volta si perde l’occasione utile di valorizzare l’enorme potenziale di risorse qualificate come quelle che le associazioni di settore portano in dote, associazioni che conoscono bene la realtà digitale, in cui operano da anni in prima linea, e che possono essere quindi preziosi interlocutori a cui le istituzioni dovrebbero dare maggiore peso.