Voci dal Dig.Eat 2019: il punto sul digitale in Italia

Trasformazione digitale, conservazione dei dati e rispetto della privacy: sono alcuni degli argomenti che hanno caratterizzato la XII edizione del DIG.Eat, una giornata che ha visto alternarsi interventi, interviste, tavole rotonde, ma anche performance musicali e intermezzi di puro intrattenimento.

Molte sono state le testimonianze di alcuni tra i più autorevoli professionisti del settore: Isabella Corradini, presidente del Centro Ricerche Themis, moderando alcuni degli interventi della giornata ha fatto emergere il tema della consapevolezza del digitale che “è fondamentale per conoscere i rischi“.

Noi ci siamo resi conto- ha detto- che anche se c’è un contesto normativo al quale possiamo fare riferimento e delle misure organizzative, se non lavoriamo sull’educazione delle persone tutto questo rischia di diventare inefficace. Bisogna lavorare sul livello di informazione e formazione, che significa capire quando si è esposti ai rischi e gestirli”.

Matteo Flora, fondatore di The Fool, ha parlato di compliance e di come molte pubbliche amministrazioni mancano di un’architettura necessaria nonostante le certificazioni. “Negli ultimi tempi si è pensato che gli adempimenti relativi al Gdpr fossero semplicemente adempimenti di compliance- ha spiegato- cioè un sacco di documentazione da dover implementare, un sacco di processi da scrivere sulla carta. Sfortunatamente- ha continuato- cambia talmente tanto nella formulazione di una serie di obblighi e necessarie misure di cautela, che spesso e volentieri è necessario rivedere le infrastrutture alla base. Questo- ha concluso- perché buona parte delle aziende che si sono trovate ad avere dei leak, si è scoperto che pensavano di essere totalmente compliant”.

Potete consultare il comunicato ufficiale, realizzato da Agenzia di Stampa DIRE, al seguente link