DIG.EAT 2018: conosciamo eWitness, uno dei protagonisti del dibattito in tema di digitalizzazione e privacy

Implementazioni d’avanguardia, interoperabilità globale, massima sicurezza e confidenzialità. Sono queste le parole chiave di eWitness Italia, Trust Service Provider cioè custode di informazioni che possono anche contenere dati personali, leader nel campo della certificazione di dati, documenti e transazioni digitali. eWitness è uno degli sponsor del DIG.Eat 2018, durante il quale presenterà un case study, dal titolo “Digital Notary Office” all’interno del “Processo” al notaio digitale (che si svolgerà dalle 11:30 alle 12:15), per rispondere al quesito: “L’atto notarile informatico: siamo pronti al notaio digitale?”. La dr. ssa Patrizia Sormani, legal counsel di eWitness ci ha fornito qualche anticipazione in merito.

La figura del notaio al centro

eWitness è una realtà che si occupa di offrire servizi fiduciari digitali altamente specializzati: finalizzati a creare certezza notarile del dato e dell’oggetto digitale, nonché a conservarlo, integrando compliance nazionale e standard tecnici globali: “Essenzialmente eWitness, che sin dalla sua nascita ha avuto un ruolo di guida nell’elaborazione degli standard europei sui servizi fiduciari, è una società con un alto valore di compliance legale – spiega Patrizia Sormani –. Noi forniamo strumenti e metodologie di deposito sicuro e certificato, garantendo ai nostri clienti l’immutabilità e l’immodificabilità del documento nel tempo, nonché l’integrità del bene depositato. Al centro c’è la figura del notaio, responsabile del nostro sistema di conservazione.

In Italia c’è ancora diffidenza

Per quanto riguarda l’atto digitale dal punto di vista notarile, nel nostro paese, secondo Patrizia Sormani, c’è ancora una certa diffidenza: “Sono usciti anche studi recenti infatti che vanno nella direzione di affermare il valore preminente della carta rispetto al digitale, legando la validità del documento informatico alla durata del certificato di firma, se non conservato a norma. Così si confonde la sicurezza del documento con la sua esistenza. Abbiamo quindi creato una stanza di stipula virtuale cui si accede solo mediante strong authentication crittografica, per cui si è sicuri di essere riuniti tutti assieme, senza la possibilità di presenze non autorizzate e limitando l’accesso alla firma ai soli soggetti legittimati Il tutto avviene ovviamente sotto il controllo del notaio, che è l’unico a potere aprire la stanza virtuale di stipula, che controlla tutti i flussi di dati ed immagini e che verifica in tempo reale le firme apposte e la validità dei certificati utilizzati, marcando tutto temporalmente.

 Il titolo di questa edizione del DIG.Eat è “Digitalizzazione e Privacy: tutti Compliant? … Tutti Compliant fino a prova contraria!”. Qual è la “prova” per eWitness dell’essere compliant?

eWitness è un’azienda che nata per sfruttare le proprietà di sicurezza e legali degli alberi di hash così come concepiti da Ralph Merkle e sviluppati da David Chaum – spiega Patrizia Sormani – La mission dell’azienda è rendere unico ciascun dato, sapere esattamente dove sia il dato, in quale parte del sistema risieda, dove andarlo a reperire, da chi è stato usato/visto, tracciando la sua storia, senza soluzione di continuità. Stiamo parlando degli atomi, dei lego-block di qualsiasi sistema “privacy by design”. Per eWitness è un punto di partenza, quello che per altre aziende è un punto di arrivo.

In Italia per quanto riguarda l’adeguamento al GDPR è palese un certo stato di allerta. Giustamente.

Il GDPR ambisce a fare in modo che ogni informazione personale si sappia da dove venga e dove vada, mentre oggi viviamo in un mondo informatico “magico” nel quale i dati personali appaiono e scompaiono senza che nessuno davvero abbia il controllo della situazione… by design. È uno dei meravigliosi paradossi dell’informatica: per garantire la privacy e la sicurezza del dato, occorre la sua piena tracciabilità. Sarà un viaggio “bello e impossibile”. Noi siamo già partiti.

eWitness parteciperà inoltre alla sessione dei “Consilia”, ossia  delle “aule consiliari” ad accesso limitato, nelle quali parallelamente si svolgeranno dei percorsi tematici di approfondimento organizzati da alcuni sponsor della manifestazione, con la partecipazione di consulenti esperti del settore.

Il percorso di eWitness dal titoloIl codice è legge, l’algoritmo è regolamentazione, l’interfaccia è interpretazionesi svolgerà dalle 14:30 alle 15:30, presso la sala Bernini.


Vi aspettiamo il 10 maggio a Roma, presso il Centro Congressi Piazza di Spagna, via Alibert, 5/A.  Potete consultare il programma ufficiale dell’Atrium del DIG.Eat XI al seguente link. Iscriversi è gratuito, come ogni anno: è sufficiente compilare l’apposito form di iscrizione.

Per informazioni, consultate le FAQ disponibili al sito ufficiale del nostro evento.