Il nuovo accordo raggiunto in Consiglio europeo denominato “orientamento generale” chiarisce finalmente molti aspetti del portafoglio di identità digitale, comunemente noto come wallet: l’ing. Giovanni Manca, Presidente di ANORC, ci guida nella lettura dei dettagli normativi in un ultimo articolo pubblicato sulle pagine di Agendadigitale.eu.
Identità digitale: i dettagli dell’accordo europeo
L’ing. Manca si sofferma sui termini dell’accordo raggiunto in sede di Consiglio e sugli impatti che produrrà sullo scenario nazionale dell’identità digitale. L’accordo incide infatti sul nuovo Regolamento europeo per un’identità digitale comune nel mercato interno che modifica quello noto come eIDAS (n. 910/2014) introducendo un importante passo in avanti. Obiettivo dell’introduzione del wallet/portafoglio è quello di fornire ai cittadini uno “strumento europeo di identità digitale armonizzato”. Questo strumento può diventare un mezzo di identificazione elettronica a sé stante basato, appunto, sul rilascio dei dati di identificazione personale e del portafoglio da parte degli Stati membri.
Il wallet: l’evoluzione dell’identità digitale
Sul piano generale il wallet/portafoglio è fondamentale per la parte di aggregazione e omogeneizzazione delle identità digitali a livello europeo e per il coordinamento con le norme comunitarie sui mercati digitali e sulla sicurezza cibernetica. Il wallet/portafoglio è emesso dagli Stati membri all’interno di uno scenario di regimi di identificazione notificati e che utilizzano norme tecniche comuni, sia ai fini dell’interoperabilità ma anche e, soprattutto, per la sicurezza cibernetica globale del sistema.
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