Secondo la vecchia formulazione dell’articolo 44 del D.lgs. 82/2005 – Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), le pubbliche amministrazioni realizzano i processi di conservazione all’interno della propria struttura organizzativa o all’esterno, affidandoli a soggetti – pubblici o privati – che svolgono l’attività di conservatore di documenti informatici accreditati presso AgID.
Nuovi orizzonti
Con le modifiche apportate dal DL 76/2020 (c.d. Decreto Semplificazioni), sono state introdotte alcune importanti novità, tra cui l’eliminazione – all’articolo 29 del CAD – dell’istituto dell’accreditamento per i soggetti che intendono svolgere l’attività di conservatori di documenti informatici, sostituito dalla formula dell’attestazione per i conservatori che rispettano i criteri di qualità, sicurezza e organizzazione.
Le nuove Linee Guida sul documento informatico emanate da Agid – in vigore dal 10 settembre 2020 e da attuare entro il 7 giugno 2021 – contengono già al loro interno i criteri da rispettare e che, in parte, saranno già definiti da un nuovo Regolamento previsto nel decreto.
Sulle pagine di Office Automation, l’Avv. Luigi Foglia, Segretario ad interim di ANORC, spiega quali sono le conseguenze della fine del principio di accreditamento: quante PPAA sono oggi allineate allo stato dell’arte della cultura sul tema conservazione? Quali le difficoltà dei privati in riferimento agli obblighi assunti in tema di gestione dei metadati?
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