L’innovazione e la digitalizzazione sono tra gli attori protagonisti del Decreto Rilancio

Il Decreto legge n. 34/2020 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché’ di politiche sociali connesse all’emergenza”, noto come “decreto Rilancio”, contiene una serie di misure a sostegno del mondo delle start up e dell’innovazione.

Riassumiamone alcune.

 

Rafforzamento dell’ecosistema delle Start-up innovative

Risorse aggiuntive pari a 100 milioni di euro per l’anno 2020 sono destinate al potenziamento delle start-up innovative, per il rifinanziamento delle misure concesse nella forma del finanziamento agevolato.

Altri 10 milioni a fondo perduto sono previsti per l’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels. Un successivo decreto del Ministro dello sviluppo economico, da emanare entro 60 giorni, stabilirà le modalità, i termini e le condizioni per il rilascio dei contributi.

L’aggiunta dell’art. 29 bis al decreto-legge 179/2012 (modificato dalla legge 221/2012) comporta una detrazione del 50% sull’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche, riferita alla somma investita nel capitale sociale di una o più start-up innovative, anche per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che puntino prevalentemente  in start-up innovative. La detrazione si applica alle sole start-up iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese al momento dell’investimento ed è concessa ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 sugli aiuti de minimis.

Il Fondo per il Venture Capital riceverà 200 milioni di euro per l’anno 2020, destinati al  sostegno di strumenti finanziari partecipativi, nonché all’erogazione di finanziamenti agevolati. Rientrano anche la sottoscrizione di obbligazioni convertibili o altri strumenti finanziari di debito che prevedano la possibilità del rimborso dell’apporto effettuato.

Il Fondo per il trasferimento tecnologico riceverà una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2020 destinato alla promozione di iniziative e investimenti per la valorizzazione e l’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul territorio nazionale, in particolare alle start up innovative. Il fondo sarà in capo al Ministero dello Sviluppo economico e gestito da Enea.

 

Fondo per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione

L’art. 239 del decreto prevede l’istituzione del “Fondo per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione” da 50 milioni di euro per l’anno 2020 affidato alla Ministra Pisano. L’obiettivo è di  coprire le spese per gli interventi, acquisti e misure di sostegno a favore di una strategia di condivisione e utilizzo del patrimonio informativo pubblico a fini istituzionali.
In particolare, le risorse sono finalizzate a promuovere: la diffusione dell’identità digitale, del domicilio digitale e delle firme elettroniche, della realizzazione e dell’erogazione di servizi in rete, dell’accesso ai servizi in rete tramite le piattaforme abilitanti previste dagli articoli 5, 62, 64 e 64-bis del CAD, nonché i servizi e le attività di assistenza tecnico-amministrativa necessarie.

Successivamente, uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, individueranno gli interventi a cui  destinare le risorse, non tralasciando gli aspetti relativi alla sicurezza cibernetica.

 

I bonus e le indennità accessibili con SPID

Oltre agli aiuti descritti sopra, il decreto prevede una serie di misure a sostegno di imprese e professionisti a cui è possibile accedere, sul sito dell’INPS, tramite SPID, in alternativa a carta d’identità elettronica, carta dei servizi, PIN semplificato.

Al riguardo, ricordiamo che le indennità previste decreto Cura Italia sono state prorogate ed estese a nuove categorie di lavoratori, con un importo che oscilla tra i 500 e i 1000 euro, destinate, tra gli altri, a: lavoratori titolari di rapporti di Co.Co.Co. iscritti alla gestione separata INPS, liberi professionisti iscritti alla gestione separata INPS; lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria (AGO).

 

Il decreto è consultabile nella sua versione integrale al seguente link

 

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